giovedì 20 dicembre 2012

Progetto Teleferica

Ohhhh!
Oggi vi parlo di una grande idea che solo una mente bacata come la mia può generare.
La reinstallazione della teleferica per andare al Baitoncello.Da dove nasce il tutto?beh, si potrebbe dire dal fatto che non voglio usare la motocarriola sul sentiero per portare i materiali alla casa; potrei dire che sono di spirito ed anima ecologista per cui sono contrario all'uso dell'elicottero per trasportare 2 volte all'anno viveri e munizioni (nel senso materiali per il restauro) al Baitoncello; potrei dire che vorrei dare un aspetto più alpino alla casa.Potrei dire mille cose.Ma la verità è una sola: lo zaino pesa e portare le cose in spalla ogni giorno pe un nonnino quarantenne come me inizia ad essere faticoso!
Per cui la  mia mente ha sfornato la grande idea della teleferica!
Bene, direte voi, come la realizzeresti?Per un istante mi era balenata alla mente la possibilità di reinstallare la funivia crollata nel 1987, ma era solo un istante, il tempo di capire che la cifra superava ampiamente le 7 cifre prima della virgola.Ed allora cosa proporre se non addirittura il progetto iniziale degli anni '20 quando i tecnici della GEA (società Generale Elettrica Adamello) decisero di domare le acque della conca del Baitone?
Per cui via con il progetto teleferica.Grazie ad aiuti esterni, all'ispezione di archivi storici ed a testimonianze dirette, riesco a farmi un'idea di cosa venne installato nel progetto iniziale.
La prima teleferica era solo ed esclusivamente trasporto materiali sfusi con l'utilizzo di vagoncini atti a contenere essi.Secondo le informazioni trovate nell'archivio Cerreti e Tanfani (costruttore della prima teleferica) il sistema era fatto da una serie continua di vagoncini sospesi tipo questo:

Questa soluzione venne ideata in quanto si aveva bisogno di inviare grandi quantità di materiale in breve tempo per la realizzazione delle diga del Baitone.
Alla fine dei lavori, il sistema vagoncini con apparecchio "ideale" venne smantellato e venne realizzata una teleferica trasporto cose o forse una piccola funivia trasporto cose e persone.Per ora le informazioni sono vaghe ma appena avrò finito di scartabellare gli archivi, sarò più preciso.
Comunque il progetto iniziale prevedeva l'utilizzo di cavalletti in legno di larice per il sostegno della fune portante.
I tralicci erano realizzati secondo disegno Badoni:



che variavano in altezza a seconda della morfologia del territorio.
Il sistema con cavalletti in legno aveva dei pro e dei contro.I vantaggi erano un basso costo in quanto il materiale veniva ricavato direttamente sul posto.I contro erano la breve durata di vita di essi in quanto il legno con il tempo tendeva a decomporsi.
In Italia esistono ancora alcuni esempi di teleferiche con cavalletti in legno ma ormai o sono troppo vecchi o in fase di dismissione.
La mia intenzione è quella di recuperare la valenza storica del progetto.Certo, sarebbe più facile realizzarli in ferro, praticamente eterni, ma il bello è proprio nel ripristinare l'impianto come previsto negli anni '20 dai progettisti.
Di seguito vi posto alcune foto della vecchia teleferica della Val d'Adamè in funzione fino alla fine degli anni '80 con i tralicci in legno tipo Badoni (foto tratte dal sito di Francorino):



Sinceramente mi piacerebbe molto ripristinare questa tipologia di impianto in quanto sarebbe un poco come fare onore a tutte quelle persone che nei primi del '900 credettero fermamente in ciò che facevano e sfidarono la montagna utilizzando ciò che essa metteva a disposizione.
Ovviamente i tempi saranno lunghi, le difficoltà enormi come montagne e magari non si realizzerà nulla.Ma ogni tanto è anche bello sognare.
Vedremo come si evolverà la situazione e vi terrò informati.
Ciao!

mercoledì 19 dicembre 2012

Ritorno al futuro parte seconda

Oggi vorrei continuare il post precedente riferito al salto temporale prima e dopo alluvione 1987 al Baitoncello.
Tra le varie foto ricevute per e-mail dal mio nuovo amico di tastiera Alberto, sono rimasto particolarmente colpito da 2 immagini :

All'inizio credevo rappresentassero la situazione prima del 1987, ma osservando accuratamente le foto, devono risalire almeno al 1993 in quanto si nota che sono già stati asportati i tralicci a sx dell'edificio, smontate le antenne di ricezione e chiusa l'abitazione.
L'unica cosa che potrebbe far sembrare ancora in funzione il Baitoncello è la presenza in primo piano dei pali telefonici che credo non siano stati asportati in quanto ancora utilizzati per le comunicazioni con la centrale del Baitone.Comunque di sicuro l'edificio era già stato dismesso.
Interessante notare ancora la presenza del faro di illuminazione sulla stazione di arrivo che successivamente deve essere stato asportato da qualcuno e che a Ottobre 2012 ho ritrovato in un terreno privato, pagato e rimontato al suo posto originale.
Già in pochi anni dalla dismissione dell'edificio, il bosco si stava riprendendo i suoi spazi, ma se paragonato alla successiva foto fatta da me l'11 gennaio 2009 :
si può notare che in meno di 20 anni, la natura si è molto impegnata a riprendersi i suoi spazi ed io avrò bisogno di almeno 40 anni per riprendermeli.


martedì 11 dicembre 2012

Ritorno al Futuro

Ossantapolenta!!!!
ma da quanto tempo non aggiorno il blog! dal 26 di ottobre!scusatemi tutti voi che ogni tanto visitate il mio blog per vedere se ci sono nuovi aggiornamenti. Cerco subito di rimediare!!!
Siccome domani andrò un paio di giorni in giro da clienti, oggi approfitto di un momento di calma per mettere alcune chicche.Innanzitutto devo ringraziare di cuore un nuovo amico di ... tastiera che ha dato un notevole contributo alla mia ricerca storica sul Baitoncello prima dell'alluvione del 1987 che lo condannò all'oblio.
Per cui, con grande piacere ringrazio pubblicamente il mio amico Alberto che mi ha fornito importanti documenti storici.
Ritorno al futuro : Perchè questo titolo?
Ebbene, ho ricevuto alcune fotografie che mi hanno fatto fare un salto nel tempo con la mia DeLorean di ben 25 anni e che mi hanno lasciato alquanto perplesso ed allo stesso tempo affascinato.
Voi tutti ormai conoscete la situazione attuale del Baitoncello in quanto vi ho sommerso fino alla nausea  di fotografie ma, giusto per rinfrescarvi la memoria, posto una fotografia scattata ad Agosto 2012:
Come potete vedere, la situazione si presenta abbastanza stabilizzata. Finestre, porte, facciata tinteggiata, antenne, erba tagliata, niente teleferica, ecc...
Ora saliamo tutti assieme sulla DeLorean DMC-12/Teleferica, accendiamo il flusso canalizzatore, impostiamo sul pannello di destinazione la data di Agosto 1987,raggiungiamo le 88 mph e, con una scarica da 1,21 Gigawatt....zacc! :
eccoci catapultati al 1987!
Come potete vedere, l'edificio sostanzialmente è rimasto invariato.Le differenze erano "solo" (si fa per dire) nella presenza delle antenne di trasmissione dati, del palo in legno telefonico in primo piano, ma soprattutto nell'esistenza di ancora tutti i supporti della teleferica che in quel periodo era ancora  perfettamente funzionante.Comunque chi si vuole divertire, può giocare ad aguzza la vista e segnare le differenze.
Detto questo, per me ricevere questa fotografia, è stato come ricevere un colpo al cuore.Devo dire che ho avuto un momento di vuoto e mi sono pure emozionato.Non sono poi tanto normale, emozionarmi per 2 pali di ferro ed uno in legno!
Ora facciamo un salto ancora avanti nel tempo (2012) e vediamo la situazione verso valle.Volgiamo lo sguardo verso sud, in direzione di Rino di Sonico ed sserviamo quanto è rigoglioso il bosco:

Se osservate bene, vedrete alla base del larice a sinistra, le fondamenta dei tralicci della teleferica.Più volte ho cercato di farmi un idea delle dimensioni di questi tralicci ma mai avrei immaginato che fossero una cosa simile (ennesimo salto nel passato):
La foto è stata scattata da sotto il muro di contenimento del Baitoncello per cui la prospettiva sembra leggermente differente.
Con grande stupore ho ammirato per parecchi minuti questa fotografia per cercare di capire che cavolo di teleferica ci transitasse sopra.Ho provato anche a vederla da una differente prospettiva per cercare di intuire  da dove transitasse (foto Dicembre 2012) scattata dal Ponte del Guat:
Come ben sapete, sullo sperone in alto è posizionato il Baitoncello e non si vedono tracce del percorso originale.Ma se facciamo un salto indietro nel tempo e scattiamo questa stessa foto dallo stesso punto, il risultato è il seguente:
e girando la macchina fotografica di 180°, si sarebbe ottenuta la seguente inquadratura:
Questa fotografia ritraeva l'intermedio di ponte del Guat, prima che l'alluvione del 1987 lo radesse completamente al suolo.Ora, se si facesse la stessa fotografia, si inquadrerebbe solo una grossa voragine a fianco del torrente Remulo con alcune pianticelle di larice in crescita.
Vorrei tanto che qualche esperto di funivie mi confermasse la tipologia di questo impianto, anche se sono della convinzione che si tratti di un Ceretti e Tanfani.
A giorni vi farò fare un secondo tour spazio temporale della funivia e degli edifici del lago Baitone prima e dopo l'alluvione ma, per ora, come assaggio vi posto queste 2 foto dell'arrivo teleferica alla centrale idroelettrica del Lago Baitone.
2012:
1987:




Un doveroso ringraziamento ad Alberto di Concorezzo.
Ciao!