giovedì 31 gennaio 2013

Piccola fuga infrasettimanale

Dopo varie settimane di letargo, aggiorno il mio piccolo blog con nuove foto.
La situazione langue, vado poco al Baitoncello in quanto non ho grandi lavori da fare e soprattutto sono in attesa di tante risposte.
Ho mille progetti inizati ma nessuno finito.La soffitta che aspetta di essere completata, la casetta in pietra pure; devo finire l'ultimo pezzo della facciata della casa ma le temperature sono troppo basse per verniciare.Vorrei rivestire gli scalini interni della scasa in legno.Vorrei tante cose ma per ora non posso.
Ieri, preso dallo sconforto della nebbia nelle mie zone, ho deciso di andare con il mio cane a fare un giro in montagna.
Un' ora di auto, tre di cammino a piedi con zaino pieno di materiali e con le caspole ai piedi e il paesaggio, da un triste grigio nebbia, subito si trasforma così:

Alberi carichi di neve, sole, aria pulita, pace e silenzio.Io, il mio Jack e nessun altro.O quasi.Il tempo di arrivare alla mia casetta e già trovo un amico che mi aspetta, mi fischia per segnalare la sua presenza, lo vedo ed il cuore mi si apre ancora di più:
Un susseguirsi di fischi, guardo con attenzione e vedo che non è da solo.Sono ben cinque vecchi amici che mi aspettano.
Mi saluta, mi dice che tutto è a posto, un cenno con il capo e se ne va:
Ciao amico mio, ci vediamo la prossima settimana.!
Interessante come, a distanza di vari anni, queste quattro mura diroccate sappiano trasmettermi ancora sensazioni nuove.Oppure sono sempre le stesse ed io le voglio ogni volta evocare in modo diverso?
Guardo la mia casetta, la neve appena caduta inizia già a sciogliersi ed a scivolare dal tetto ma non manca di darmi nuove forme effimere del suo lento soccombere ai raggi del sole:

Poche ore e tutto questo sarà già sparito.
Ma non sono qui per queste piccole cose che ai più possono sembrare banali.Oggi sono salito a 2000 metri per continuare la mia missione impossibile iniziata ad Ottobre: Il ripristino del riscaldamento centralizzato della casa.
Come avete potuto vedere in alcune fotografie, la casa internamente è dotata di termosifoni in ghisa.Con gli anni e le gelate invernali, l'impianto si era danneggiato diventanto irrecuperabile.Alcuni caloriferi al piano terra si creparono diventando totalmente inutilizzabili.
Inizialmente avevo pensato di scaldarmi solo con le stufe a legna ma, oltre ad essere impossibile, era contro ogni mia logica di restauro.Così, armato di tutto punto dei miei fedeli attrezzi, iniziai a smontare i vecchi caloriferi, a reperirne di usati uguali in internet e trasportarli in quota con l'elicottero.Questo avvenne nel 2011.
Ma la sfida non stava nella sostituzione dei caloriferi e nel completamento della parte estetica, bensì nel ripristino e trasformazione del cuore termico della casa: la caldaia.
Una volta aperta la porta del locale caldaia, mi si para davanti la seguente situazione:
Una vecchia caldaia a gasolio IdealStandard in ghisa ormai alla frutta, priva di bruciatore ed un impianto idraulico di circolo messo ancora peggio:


La situazione era disperata, teoricamente avrei dovuto buttare via caldaia, valvola deviatrice (quella blu in foto) ed entrambi i corpi delle pompe di circolo acqua.Per le ultime 2 la soluzione era facile, un colpo di flessibile, una passata di filiera ed ecco il risultato a Dicembre 2012:

oppsss....metto la foto non appena le scarico.

La caldaia invece era tutta un'altra cosa.Quella piccola locomotiva a vapore, capace di scaldare un edificio, non poteva essere buttata.D'altronde era frutto della tecnologia anni '50 e nel suo ventre di ghisa poteva ancora battere un cuore caldo, una fiammella di vita.Per cui decisi, senza indugio, di seguire le impronte di un amico di nome Luca, anche lui appassionato di vetture d'epoca con motore boxer raffreddato ad aria, ripristinando il gigante di ghisa.
Se ci è riuscito lui, ci riesco anch'io!
Ora vi saluto perchè non ho le foto dell'opera e poche immagini sono meglio di mille parole.
Un saluto a tutti da questo piccolo angolo di cielo:
Anche a me tocca, con la morte nel cuore, abbandonare momentaneamente questi luoghi e reimmergermi nella tristissima cappa di nebbia che avvolge la mia zona.
Ciao