lunedì 4 novembre 2013

Colori d'Autunno

Buon giorno cari lettori.
Oggi, sotto il costante diluvio di pioggia che affligge le mie zone da più di una settimana, aggiorno il blog postando le foto della mia ultima escursione al Baitoncello.
La mattina del 30 Ottobre, grazie ad una non voglia di andare in ufficio, decido di alzarmi presto (alle 5:00), preparo tutte le mie cose, prendo il fedele Jack, ed alle ore 6:00 sono in macchina per andare alle mie montagne.
La prima metà del viaggio si svolge sotto un cielo cupo, con nuvole cariche di pioggia ma, da Darfo Boario, ogni peggiore previsione si avvera.Vengo colto da un diluvio d'acqua che mi accompagna fino all'ingresso della Val Malga.
Lascio la macchina al Ponte Faeto in quanto la strada è chiusa, a tempo indeterminato, per la posa di una condotta idraulica per alimentare una centralina.Per cui faccio gli ultimi 4 km a piedi con il mio zaino ed il cane che mi segue di controvoglia sotto una pioggia incessante.La parte di sentiero è un fiume, l'acqua scorre sul selciato e rende difficoltoso l'avanzamento in quanto bisogna camminare sui sassi o sui muretti per non bagnarsi completamente Dopo un'ora e mezza di cammino, arrivo al mio Baitoncello.Completamente inzuppato da capo a piedi, accendo le fedeli stufe che provvederanno ad asciugare i miei vestiti.
Primo giro d'ispezione attorno alla casa, sembra tutto a posto, apro i rubinetti, zero acqua.Il primo pensiero va subito alla vasca di carico della sorgente.Sarà intasata di foglie come al solito.Decido di risalire a pulirla sfidando il sentiero trasformato in torrente:
La cosa si fa sospetta.Solo nell'Agosto 2010 ho visto la stessa situazione, dovuta a 5 giorni ininterrotti di pioggia che mi bloccarono dentro casa con spaventosi effetti collaterali: l'arrivo di una figlia esattamente 9 mesi dopo!
L'unica ipotesi che mi viene in mente è che il canalone a monte si sia riempito di detriti e l'acqua, non trovando più sfogo verso valle, abbia deciso di prendere la via più comoda del sentiero.
Proseguo e, dopo poche decine di metri da casa mia, la situazione si presenta nella sua serietà:
Il sentiero, a causa dell'infiltrazione d'acqua, ha subito un cedimento su una lunghezza di circa 10-12 metri facendo scivolare il lato esterno a valle di circa 30-40 cm:
La cosa di per se sembra poco preoccupante agli occhi di un profano ma questo primo scivolamento a valle della parte alta del sentiero denota un progressivo deterioramento delle condizioni di esso che porteranno, se non preventivamente riparato, a difficoltà di raggiungimento dei rifugi posti sopra la mia casetta.
Ed ecco il responsabile:

Ma tutta questa pioggia non porta solo effetti negativi.Grazie ad essa ho modo di vedere aspetti della mia valle che le ultime estati di siccità hanno fatto dimenticare.
Si parte con uno sguardo verso Est in direzione della Valle del Miller dove tutti i corsi d'acqua sono ben alimentati e provvedono a fornire uno spettacolo di cascate:
Se la parte alta della Valle del Miller è già in parte innevata, il fondo valle spicca ancora per i suoi caldi colori autunnali che sfumano dal verde carico degli onnipresenti abeti, al giallo ocra dei miei amati larici ed al verde stanco dei pascoli:
Ma la miglior sorpresa è data dal rivedere dopo tanti anni di "ottima gestione idrica" della diga del Baitone, l'apertura dello scarico di fondo di essa che ha potuto alimentare, seppur per poco tempo, l'antica cascata che portava le acque del lago naturale del Baitone al torrente Remulo:
In alto a sinistra potete vedere la vecchia centrale idroelettrica del BAitone ormai dismessa mentre in centro alla fotografia, proprio sotto il traliccio doppio della 15 kV, sono visibili nell'alveo della cascata, i resti del precedente traliccio che in fase di costruzione, cadde dal dirupo:
Sinceramente non lo trovo antiestetico anzi, dimostra che la vecchia ENEL era fatta di persone che non si arrendevano davanti alle difficoltà e che hanno fatto grande il nome della nostra ex Società Nazionale Elettrica nel mondo.
Ma se dovessi paragonare la vecchia ENEL a quella odierna.....meglio stendere un velo pietoso.Vedo solo distruzione e malagestione delle risorse idriche, tecnologiche ed ambientali camuffate da ottimizzazione di esse.
Ormai la giornata sta scemando, il momento di preparami per la via del ritorno si avvicina infatti mi aspetta almeno un'ora di cammino per arrivare all'auto.Torno alla mia casetta, faccio alcuni lavoretti di poco conto, raccolgo rami e legna da mettere ad asciugare per poi essere tagliati con la motosega, mi preparo per scendere ma, prima di chiudere casa faccio un altro giretto alla stazione dell'argano per il sollevamento del vagoncino.
Ormai internamente è completamente vuota e pulita, l'anno prossimo potrò completare i lavori di ricostruzione ma intanto mi accontento di affacciarmi dalla finestrella ed immaginare la normale vita di tutti i giorni dell'addetto all'argano che sollevava il carrello con un occhio ad esso ed uno alla montagna di fronte:
Vita dura doveva essere...ma a detta di chi stava lì anche per 6 mesi consecutivi, era molto appagante.
Ciao Baitoncello!Alla prossima settimana.