L'estate 2009 passò molto velocemente ed il tempo per rifare i miei 4 sassi era sempre poco.Non pensavo che la rimozione dei quintali di cianfrusaglie abbandonate all'interno dell'edificio, mi impegnassero così tanto tempo.Passai giorni e giorni ad andare su e giù con la gerla piena di bottiglie di vino in vetro vuote....la vita del guardiano doveva essere dura....I lavori che potei fare nel 2009 erano veramente pochi in quanto le mie casse erano dissanguate dall'acquisto ed avevo bisogno di tempo per rimpinguare il conto corrente.Per cui lasciai scivolare l'anno facendo piccoli lavori ed attesi la primavera successiva.Il 2010 fu l'anno della svolta.4 soldi, idee più chiare, maggiore esperienza, maggiore motivazione......ora sapevo da dove dovevo cominciare!altrochè tetto! i grandi progetti devono poggiare su solide fondamenta! non stiamo pettinando bambole!
Fu così che in inverno 2009-2010 contattai un impresa edile della zona con esperienza in cantieri dighici in alta quota e organizzai i lavori di restauro strutturale dell'edificio.
Vi ricordate questa foto?
Vista dal basso sembra una lesione di poco conto ma i danni sono molto superiori.Bisogna tener conto che dietro questo muro di contenimento è interrata una cisterna di gasolio contenente circa 5000 litri di carburante DOCG di annata ante 1986 che spingeva dall'interno (tranquilli, con il caro benzina, ho pensato bene di prelevarlo ed utilizzarlo tutto con ottimi benefici sia per il motore che per il mio portafogli).
Ad Aprile 2010 inizia la preparazione dei materiali ed a Maggio, grazie all'utilizzo dell'elicottero, vennero portati in quota 70 quintali di sabbia, 30 di cemento e calce, impalcature, assi, generatore diesel (grande estimatore del mio gasolio DOCG) e quant'altro fosse necessario per la perfetta riuscita del lavoro......ma il diavolo faceva le pentole e non i coperchi.....
Inizia il lavoro di smontaggio che si preannuncia più complicato del previsto:
Il gigante ferito offriva il fianco ai 3 muratori russi che alloggiarono nella casa che, a differenza di quanto pensavano, soffrirono parecchio il freddo durante le 5 notti di convitto forzato.
Convinti di trovarsi di fronte ad un classico edificio moderno o di fattura povera, valutarono male le proporzioni dei materiali utilizzati:
per cui non si dotarono di nessun sistema di sollevamento.
Ma il gigante di pietra venne in loro soccorso e svelò loro l'esistenza di un vecchio paranco utilizzato nel passato per muovere i contrappesi della funivia e dimenticato da tempo che, prontamente oliato e riposizionato alleviò il duro lavoro di smontaggio :
Incompleto, arrugginito, privo della carrucola inferiore ma pronto a dare il meglio di se stesso.Un vecchio paranco datato 1928 prodotto a Milano.....altrochè tecnologia di oggi!Ed il capo cantiere approva con sorriso, ovviamente dorato, benevolo).
Dopo alcuni giorni, torno in quota con generi di conforto per i miei valenti aiutanti.Porto un paio di salami, una formaggella di 2kg, bottiglia di genepì tutto rigorosamente made in ValCamonica.I 3 neo Robinson Crusoe, non trasformati in mummie di Similaun dal freddo, hanno iniziato ad adattarsi alla vita di montagna.Soffrono meno le basse temperature ed apprezzano la sistemazione, seppur modesta.Uno di loro, in italiano stentato mi conferma che si fermerebbe volentieri ancora qualche giorno ma l'aereo per riportarli in Russia dalle loro famiglie non aspetta.
I lavori procedono ed il muro inizia a prendere forma:
I grandi blocchi di granito vengono riposizionati seguendo le indicazioni delle foto dello smontaggio....ebbene sì, non ci crederete mai ma pur essendo un edificio di non rilevante e particolare pregio architettonico (non è del tutto vero), sono stati presentati i permessi di ristrutturazione al Comune, al Parco, alla Provincia, alla Sovraintendenza i quali hanno detto che dovevo rispettare lo stesso stile precedente allo smontaggio.Il tutto doveva ritornare ad essere come mamma GEA -generale elettrica adamello- aveva previsto 90 anni prima
Dopo altri 2 giorni il cantiere viene smontato, chiedo un passaggio in elicottero che mi porta fino alla casa dei guardiani della diga del Baitone :
e, dopo alcuni minuti in discesa posso ammirare per la prima volta il risultato:
Il gigante era ritornato a reggersi sui suoi piedi ed era pronto ad affrontare nuove avventure.Dall'alto sembrava che chiedesse solo di essere messo alla prova riagganciandoci una funivia.Ma ormai il tempo era passato e lui restava l'ultimo testimone e sopravvissuto della valle di un'epoca in cui tutti i materiali per la costruzione della diga venivano trasportati lungo cavi d'acciaio sospesi ad alta quota.
Bentornato amico mio, ora so che su di te posso fare affidamento e tutti i miei progetti avranno solide fondamenta su cui crescere.
Bonjour Adriano:-)
RispondiEliminaEccellente lavoro!
Un muro di contenimento davvero massiccio: ricorda alcune dighe in terra che ho visto nel senese, o nel fiorentino e il livello di pressione esercitato sulla parete si evince molto bene...
Davvero un gran bel lavoro: ho raffrontato la prima e l'ultima foto..
Ora, devi sapere che, di recente l'ingegnere in erba ed io, ci stiamo dedicando alla ricerca di edifici da fotografare e studiare, classificabili alla voce 'stile razionalista' e, se non sbaglio la GEA avendo edificato il tuo Baitoncello nel ventennio, presumo abbia seguito i canoni di quel filone costruttivo, per cui il suo pregio architettonico dovrebbe possederlo, eccome!
Mi ha stupito tanto anche il fatto che i muratori russi abbiano sofferto il freddo, ma a quale altezza ci troviamo? E la chiesina del Venerocolo (la adoro...) è vicina?
L'ho vista anche nel film di Ermanno Olmi: 'Il tempo si è fermato' in cui un episodio contenuto in esso è ambientato, appunto, presso la casa di guardia in prossimità della diga...meraviglia! *.*
Aspetto tue nuove
Ti abbraccio!
Debby ^.^
Cara Debby, grazie per il tuo commento.L'edificio, in puro stile razionalista ha un suo valore architettonico, infatti è sotto vincolo.Nel tempo ha subito un rimaneggiamento nella parte superiore ma l'area funivia ed il piano terra sono ancora come erano stati progettati nel ventennio, di cui presenta ancora notevoli tracce sia architettoniche che simboliche (ovviamente occultate nel tempo).Le condizioni meteo a 2000 metri sono sempre variabili, max temperatura in estate 15-16° e di notte stufe a legna sempre accese.Se mi mandi un tuo contatto, ti giro parecchie informazioni sulla tua ricerca.
RispondiEliminaBacioni
Grazie a te! ^_^
RispondiEliminaHo notato che sei seguito ed apprezzato (te lo meriti!) anche dal punto di riferimento per digabondi: buongustai come sempre i cari amici di ProgettoDighe!
Altitudine: 2000 m.; come mi aveva accennato Joey.
Pensavo scherzasse per impressionarmi, invece aveva ragione!
Baci baci
Debby