Sabato 5 Ottobre, sveglia alla mattina presto, guardo fuori dalla finestra.Tempo brutto.
Non che ne sia stupito, ho trascorso la notte precedente in una specie di dormiveglia con tutti i sensi allertati.
Durante il sonno, sentivo lo scrosciare della pioggia contro le imposte della casa, il mio cane che si scuoteva in giardino.Poco dopo le 5 del mattino un lamento da parte di mia figlia che si era tolta le coperte mi fa alzare dal letto.Vado nella sua stanza, le sistemo il letto, nella penombra la osservo tranquillizzarsi e respirare.
Bene, il super papà ha risolto un'altra emergenza!
Vado in cucina, mi faccio un caffè e guardo fuori dalla finestra.Piove.Che faccio?Torno a letto o vado?
Decido di andare.Preparo tutto, carico il mio cane in macchina, lo zaino, gli scarponi e via!
La mia casetta mi aspetta.
Alle 8:30 sono ai piedi del sentiero n.13 che mi porta al Baitoncello.Continua a piovere, Jack non è molto convinto ed io neppure....alla fine prevale la curiosità e si decide di salire.
Mi tuffo nei miei pensieri, il cane pure.
Un tornante, 2, 3 sotto la pioggia, cammino in mezzo a densi cumuli di nuvole, non si vede a più di 15 metri di distanza.Ad un certo punto mi appare la mia casetta, seminascosta dalle nuvole ma totalmente libera da ogni impalcatura.Bella, maestosa, pronta ad affrontare un nuovo inverno.
Vorrei fare delle foto ma le condizioni sono proibitive per la macchina fotografica.Per cui dovrete accontentarvi delle foto fatte il sabato precedente dove la casa era ancora sotto i ferri del chirurgo estetico e non ancora postate.
Dall'alto invece la situazione del tetto, a parte l'assenza di qualche profilo, si può dire conclusa:
Esteticamente non esiste nessuna differenza tra il vecchio ed il nuovo.Cambia solo la tecnologia e l'efficacia di questa nuova copertura.
Con mio grande stupore, una volta entrato in casa mi accorgo subito che qualcosa, a distanza di una settimana dall'installazione del tetto nuovo, è cambiato:
all'esterno ci sono 3°C, dentro 17°C ed un tasso di umidità del 47% pur non essendo stata riscaldata da una settimana ed essendo notevolmente diminuita l'esposizione al sole causa maltempo.
Notevole! vuol dire che i soldi, per ora, sono stati spesi più che bene.Vedremo come si comparterà questo inverno.
Ritrovo nell'archivio una foto del 14 Settembre 2008.Giusto per capire come era messo appena comprato:
Gironzolando attorno alla casa, vedo tutti i lavori effettuati dal mio amico Corrado:
riparazione del tetto della torre elettrica con relativa posa della copertura in metallo.
Dettaglio del lavoro:
Ormai la stagione dei lavori è finita, ma la prossima primavera, anche la torre elettrica sarà oggetto di una accurata opera di lifting estetico che la porterà a ricevere i colori originali che ora si intuiscono appena sotto le macchie di umidità.
Anche l'amato larice davanti all'arrivo della ex funivia lato valle ha subito un'opera di pulizia in quanto era diventato troppo grande e pericoloso per l'edificio.
Quando venne nel lontano 2010 un responsabile dell' Ente Parco Adamello, mi autorizzò a tagliarlo dicendo che era pericoloso per l'incolumità della casa in quanto troppo vicino ad essa e, in caso di fulmini, poteva rovinare sopra il tetto.Da quel giorno fui molto combattuto sull'abbattimento di questa pianta che, pur non essendo secolare, ha di certo visto il susseguirsi delle stagioni facendo da fedele ed ultimo guardiano al Baitoncello.Nella mia mente continuavo a domandarmi cosa fare ma, ogni volta che lo guardavo, tutti i dubbi ritornavano.Lo abbatto o no? Si dice che la betulla sia la regina della montagna ed il larice il re.Non me la sentivo di spodestare dal suo trono un re forte e vigoroso.Aveva solo bisogno di essere messo in riga.
Per cui il buon Corrado, sentendosi ispirato come il Barbiere di Siviglia, decise di darci un taglio e trasformando il mio re da così:
dove ormai i rami entravano direttamente sulla terrazza causando anche qualche problema tecnico, a così:
visto da un'altra angolazione:
Il Re è salvo, viva il Re!
Caro mio larice, continua a fare il guardiano del Baitoncello che sono sicuro lo proteggerai con la tua ombra e darai ristoro a chi vorrà riposarsi sotto di te....come già stai facendo per il mio vecchio Jack...
Bene, continuo l'esplorazione dei lavori eseguiti e mi dirigo ai resti del vecchio edificio che fungeva da stazione motrice del carrello decauville che serviva a trasportare il materiale da una funivia all'altra:
Corrado è andato avanti con i lavori di svuotamento da parte dei detriti e della terra riportando alla luce le vestigia e le reali dimensioni dell'edificio.
Pian piano emergono tracce di storia come il basamento dell'argano a fune e del motore elettrico che lo comandava :
Ma le vere soprese devono ancora arrivare e dalla seguente foto qualcosa si può già intuire:
Sotto quel mucchio di terra, si cela uno dei più grandi misteri che hanno arrovellato la mia mente negli ultimi 4 anni.Un aiuto lo fornisce quella nicchia che si vede spuntare dalla terra.Il giorno che feci le foto non me ne accorsi ma, ora che l'edificio è completamente vuoto, posso dire che tutte le mie teorie erano giuste, infatti sotto tutta quella terra si cela.......
Alla prossima puntata!
Ciao
NUooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!! MA MA MA.... non puoi farci una cosa del genere!!!!!!!!!
RispondiEliminaBravo Adriano!! Ottimo lavoro...ancora complimenti... un saluto a te e a tutta la famiglia...
Cisky
Ma, Adriano, quali sono le tue teorie sul mistero della nicchia?
RispondiEliminaErnesto