mercoledì 25 gennaio 2012

L'origine di tutto parte seconda

Come dicevo prima, tutto venne sigillato come una specie di macchina del tempo.....
Essendo amante della montagna, mi ritrovai in passato ad ammirare questo edificio ormai decadente.Precisamente nel 1997.Ma in quegli anni ero troppo piccolo per sognare e soprattutto ero senza un preziosissimo mezzo per realizzare i miei sogni: I soldi!
L'edificio dovette attendere ancora parecchio prima che si riaccendesse il mio interesse su di lui.
Era Ottobre 2007, precisamente il 14 Ottobre.Un'inverno non inverno, la voglia di sgranchirmi le gambe in montagna, in zone ormai dimenticate.Decidemmo, io e la mia ragazza, di visitare questa valle che era completamente sfuggita dai miei pensieri....via! si parte!
Un'ora di macchina, scarponcini, zaino, pile (non faceva freddo) e su per il sentiero.Non ricordavo di esserci mai passato, ma qualcosa mi risultava familiare....il sentiero, le montagne....boh....
Di colpo mi si para davanti LUI, questo enorme edificio e, come se avessi avuto un deja vù, mi torna in mente quel lontano 1997 che avevo rimosso dalla mia mente.Nulla era cambiato, o quasi, qualche erbaccia, qualche carta, ma l'edificio era lì, uguale identico a come me lo ricordavo 10 anni prima.In 10 anni era incredibile che non ci avessi mai pensato, completamente rimosso...che strano il destino.....
Decisi di fare la mia esplorazione, di entrare in questa macchina del tempo.....trovai una lamiera divelta, entrai....mi si apri davanti agli occhi un ambiente che profumava di antichi mestieri, di legno mischiato a lubrificanti e polvere.
A quel tempo non conoscevo la vera storia dll'edificio ma si poteva intuirne la funzione, lo scopo.Visitai ogni stanza, ogni angolo di esso.All'interno regnava il caos, il disordine frutto dell'intrusione di escursionisti non rispettosi della storia.Ma tra questo disordine vidi una cosa che mi sorprese...chiunque fosse entrato in questi anni non aveva rotto o asportato nulla.....come se dei profanatori di tombe si fossero solo limitati a visitare senza asportare nulla.Incredibile, sopravvissuto agli eventi, alle alluvioni, a metri di neve, all'abbandono, ed ora anche agli estranei.
Elucubrai mille teorie, mille possibilità ma ero allo stesso punto di prima......squattrinato!
Faccio le mie foto di rito e, dopo ore di cammino, facciamo ritorno alla macchina e a casa.
Ma qualcosa era scattato....come un ritorno di fiamma di un amore mai dimenticato....

E come disse un mio parente alcuni anni prima attraversando il fiume Rubicone:

ALEA IACTA EST

A presto amici miei.
Adriano

3 commenti:

  1. Ho appena terminato di seguire le orme impresse nei sentieri della tua memoria Adriano: che belle suggestioni mi regala il tuo raccontare!
    La tua Baita poi, o come la chiami tu Baitoncello, incastonata nella roccia della montagna mi ricorda uno di quegli eremi che tanto m'affascinano; uno di quei Luoghi Magici dove il silenzio impera ed il vento spira facendo vibrare le fronde degli alberi secolari che circondano queste costruzioni fuori da ogni spazio e tempo..

    Aspetto Tue Nuove!!
    Un abbraccio dalla tua Lettrice con le Radici nell'Aria!

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    1. Ciao Debora, grazie del tuo commento.Il Baitoncello, si chiama proprio Baitoncello in quanto sorge in quella località.....da buona dighista penso che converrai con me che il suo vero nome tecnico riportato sulle mappe catastali(intermedio funivia Rino-Baitone)non sia il massimo.
      Quando vorrai, armati di scarponcini, attrezzatura e Joey e vieni a trovarmi.Sarai la bene accetta.
      Bacioni

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  2. Mille grazie per il cortese invito carissimo Adriano!
    Mi sdebiterò deliziando i commensali con i miei manicaretti finnici e toscani;-)

    Un abbraccio
    Debby

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